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OTT 01 2014
L’evoluzione delle tecniche negoziali specifica della contemporaneita’
L’evoluzione delle tecniche negoziali specifica della contemporaneità   La disciplina denominata Teoria dei giochi si occupa di definire le regole che presiedono all’andamento delle negoziazioni e degli atti (anche) in situazioni competitive. La suddetta disciplina parte dal presupposto che i giocatori siano intelligenti, ovvero che siano in grado di valutare le conseguenze delle loro scelte prima di compierle e di decidere di conseguenza. Nel caso più semplice due soggetti possono scegliere di rinunciare a qualcosa pur di acquisire qualcos’altro che vale (di più) se non è possibile fare diversamente; per esempio, se facendo diversamente entrambi i soggetti vengono effettivamente soppressi. Uno dei temi della Teoria dei giochi riguarda le dichiarazioni di cosa ogni soggetto farà se …. La titolazione di questo argomento è Promesse e minacce. La regola basilare di Promesse e minacce dice che se il mantenimento della minaccia ha un costo maggiore del payoff (del “guadagno finale”) di chi la mette in campo, egli non l’attuerà. È questo il motivo dell’indebolimento delle posizioni di molti paesi dell’Occidente nel momento in cui vanno ad opporsi a regimi criminali, o almeno non democratici, che commettono i loro misfatti coinvolgendo intere popolazioni. Di fronte ad un invasione militare la NATO, ad esempio, cosa può fare? Dopo che i vari Stati hanno promulgato l’elenco delle loro sanzioni, dovrebbero mettere in campo gli eserciti. Questa opzione tuttavia presenta delle peculiarità: gli abitanti dell’Occidente, generalizzando, vogliono un sistema di vita agiato e stabile; non vogliono variazioni negative. Inoltre la loro prospettiva è di breve termine. E quindi? Quindi non si va “in guerra”, non si spendono tanti denari per le varie “operazioni”, si tengono i ragazzi a casa. Salvo protestare poi, di fronte all’incremento del prezzo del gas o dopo un attentato terroristico, con frasi del tipo “… ma cosa ha fatto il Governo?”. Si potrebbe rispondere che il Governo ha cercato soprattutto di farsi votare ancora e quindi di non scontentare i cittadini nel breve termine. Ovviamente questo fenomeno è ben conosciuto da chi sta dall’altra parte; le scelte di questi ultimi sono allora conseguenti: invado l’Ucraina o creo un Califfato islamico …. Cosa rischio? Se sono accorto (come sono sempre i Russi) molto poco. Quindi con poche mosse (ad esempio, mettere in dubbio la legittimità altrui anche se in modo palesemente ipocrita) ottengo quasi tutto ciò che c’è nel piatto e inoltre raggiungo un importante obiettivo secondario: indebolisco l’avversario. Eh sì, perché da una minaccia proferita e non attuata non si esce certo più forti. Si assiste quindi ad un escalation nell’acquisizione di posizioni di forza da parte dei regimi non democratici che, per questo, non devono giustificare nessun costo ai propri cittadini ma possono, a posteriori, celebrare belle vittorie. È evidente che questo trend porterà le società non democratiche ad assumere posizioni dominanti. Anche nella politica si assiste sempre più frequentemente a queste “negoziazioni” alla Sansone. Forse questo brevissimo articolo apparirà banale, ma l’ho scritto pensando a coloro i quali liquidano la discussione sul tema etico della difesa di sé stessi con l’affermazione: “… l’essere umano è buono (ma chi l’ha detto n. d. r.); basta comportarsi in maniera pacifica e tutti deporranno le armi e vivranno in pace e prosperità”. Tra i miei riferimenti sulla teoria dei Giochi vi sono: Colombo Ferdinando Introduzione alla teoria dei giochi Carocci, Roma, 2003 e Dixit Avinash, Nalebuff Barry Io vinco tu perdi Il Sole24ore, Milano, 2004.
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