OTT
12
2014
La provenienza delle “preferenze” nella scelta delle attivita’, di fronte ad un problema
Nel mio testo su SPRING, a p. 53, parlo di come sorga e si sviluppi l’unicità della persona, al livello del carattere e del comportamento cognitivo. Nello specifico mi riferisco a come le persone adottivo determinate attività (operazioni mentali), piuttosto che altre, a prescindere da quelle che il problema
richiede.
In questo breve articolo cercherò di fare il punto sulle varie influenze implicate in questo processo. Ricordo, di passaggio, che nella mia accezione di problema rientra il senso dell’etimologia: problema (pro + ballo = progetto). Anche il rapporto tra individuo e mondo è allora un
problema.
Il primo tipo di influenza è di ordine genetico poiché riguarda le condizioni di sviluppo dell’embrione (vedi il riferimento già presente in SPRING:
David Boadella,
Jerome Liss La psicoterapia del corpo, Astrolabio – capitolo Embriologia e carattere). Dal testo appena citato apprendiamo che dall’evoluzione dei tre segmenti embrionali derivano rispettivamente: la pelle e il sistema nervoso, i visceri (polmoni e intestino) e il sistema muscolo-scheletrico. Per gli autori anche la struttura del cervello mostra questo stesso sviluppo “tematico” con un’organizzazione funzionale dedicata, rispettivamente, all’analisi del rapporto con l’ambiente, ai processi metabolici e all’azione.
Banalizzando, forse, le loro argomentazioni, possiamo pensare, ad esempio, che una persona che abbia avuto in dono e sviluppato un corpo agile, potente e ben coordinato possa considerare queste risorse come leve nel mettere in campo attività adattive all’ambiente. Possiamo immaginare, in chiave metaforica, che all’ipotetica domanda
Come analizzi le opzioni per uscire da questo labirinto? alcune persone si sentano influenzate dalla loro precipua capacità di scavalcare gli ostacoli, e che questa possibilità appaia più efficiente (e in effetti lo è) rispetto a quella che prevede un certo impiego di tempo per analizzare i vari percorsi.
Possiamo quindi concludere affermando che l’eredità che riceviamo sotto il profilo bio-funzionale orienta il percorso evolutivo inerente alle attività che riteniamo utile mettere in campo di fronte ad un problema.
Un altro “contributo” riguarda un insieme di informazioni che provengono dalla nostra genealogia ma non in termini strutturali / funzionali. I ricercatori coordinati da Isabelle Mansuy del Brain Research Institute di Zurigo hanno accertato scientificamente che alcune esperienze psicologiche ed affettive traumatiche possono essere trasferite alle generazioni successive e che i cambiamenti indotti sono ereditari fino alla terza generazione. Ciò avviene attraverso reazioni chimico-metaboliche in cui è coinvolto l’RNA.
Quest’ipotesi, che ricorre già nelle riflessioni di Paul Watzlavick, risulta inquietante poiché riecheggia l’idea che il Karma dei genitori ricada sui figli. Più semplicemente questa scoperta dovrebbe far riflettere le persone sul fatto che i pensieri che coltivano non riguarda solo loro ma rappresentano atti che
vanno per il mondo. In ogni caso ancora più inquietante è che la notizia sia stata confinata all’interno della discussione tra gli specialisti del settore.
Il terzo tipo contributo riguarda le informazioni che la persona nel tempo riceve dall’ambiente: genitori, insegnanti, media, ecc. rappresentano tutte fonti, considerate più o meno autorevoli che ci informano circa il modo in cui dovremmo comportarci, il tipo di analisi da fare di fronte ad un evento, ecc..
Collegato con questa tipologia di influenza ce n’è un’altra, la quarta: l’esempio. Al di là di cosa ci viene detto di fare, il mondo mostra se stesso, ci dà l’esempio. In questo modo otteniamo altre informazioni circa la presunta efficacia (il “successo”) dei comportamenti adattivi sperimentati. Inoltre, attraverso il paragone tra le indicazioni esplicite (la terza fonte d’informazione nel nostro elenco) e gli
esempi è possibile identificare il livello di congruenza tra ciò che viene insegnato e ciò che si mostra è meglio fare in un set vario di situazioni.
Alla fine di questa breve trattazione val la pena di ricordare che possiamo pensare esista un ambito di “reazione personale” e che appare nelle nostre facoltà la signoria sui processi cognitivi e sulle scelte relative alla loro articolazione. … Anche grazie a SPRING?