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MAG 05 2017
“Giochi” e migranti
Non parlo mai di temi politico-sociali, non perché voglio mantenermi su un livello diverso, ma perché ritengo sia estremamente difficile avere un quadro chiaro dei dati di partenza. Quindi, anche questa volta tratto solo di aspetti formali, per quanto di “attualità”. Tale attualità inerisce all’accusa di collusione coi trafficanti di esseri umani, mossa alle ONG che operano nel Mediterraneo per salvare i migranti da una sorte tremenda: la morte propria e / o dei propri cari. Critico, innanzitutto, l’affermazione per la quale, fino a quando non si hanno tutti i dati, non si può dire niente di quello che è avvenuto, avviene o avverrà in una determinata situazione, pur conoscendone le premesse. La Teoria dei giochi, di cui abbiamo parlato più volte, è invece una disciplina che permette di prevedere, con un eccellente livello di precisione, i comportamenti di attori “intelligenti” (ovvero che sanno valutare i propri vantaggi e svantaggi) relativamente ad uno specifico contesto situazionale. Quindi, esaminiamo situazione, attori e i loro payoff nell’“attualità” considerata. Vogliamo pensare che le ONG siano oneste e abbiano un solo obiettivo: salvare più persone possibile. Se questo è vero, le informazioni su dove i migranti sono in pericolo diventano fondamentali e decisive. Se ci si concentra solo su questo focus la cosa giusta da fare, quella con il migliore payoff, è mettere in campo tutti i mezzi per ottenere con la massima tempestività le informazioni pertinenti: fornire i riferimenti per essere contattati, anche indirettamente, non è allora forse “il minimo”? Per i trafficanti poter garantire il salvataggio dei “trafficati”, anche disponendo di mezzi scarsi, è ovviamente un vantaggio: li si mette su un barcone fatiscente tanto, appena al largo, vengono salvati. Se questo meccanismo è pubblicizzato diventa un elemento di marketing. Certamente si possono (far) salvare / far immigrare più profughi e incrementare i ricavi. Ci troviamo allora davanti ad una strategia dominante: per tutti gli attori, gli interessi convergono oggettivamente e per entrambi il payoff aumenta sincronicamente con l’aumento di coloro che possono arrivare dall’altra parte del Mediterraneo. Di seguito, corollari.
  1. La percentuale di migranti che trovano la morte potrebbe diminuire, ma il numero assoluto, con l’aumentare di coloro che cercano di attraversare il mare, potrebbe aumentare; quindi non è detto che meno persone muoiano (moriranno) nel tentativo di ottenere una vita migliore o semplicemente una vita.
  2. L’aumento dei proventi consente una migliore organizzazione dei criminali poiché dà la possibilità di acquisire mezzi e “collaboratori”.
  3. Se il fine appare non solo lecito, ma pure lodevole, è possibile che strutture governative siano invitate a “virare”: così, i pattugliatori governativi libici (finanziati da noi), possono essere tentati di chiudere un occhio e prendere una mazzetta collaborando con i trafficanti, ma, paradossalmente, “salvando tante persone”.
E allora? Bisognava pensarci prima ponendosi la famosissima e più importante domanda che ci si possa fare: “Cosa succederà quando avrò fatto la cosa che sto per fare?” Tutto inutile … Nessuno se la pone. Ci dobbiamo allora stupire? Certo che no! Ponendosi prima la domanda l’unica cosa da fare era occuparsi degli imbarchi, piuttosto degli sbarchi. Ma tant’è … Di passaggio un’altra folie: la legge proposta per l’adeguamento della “legittima difesa” prevede una valutazione della “lucidità” di chi si difende. Ho sentito su molti talk show (e non solo purtroppo…) domande poste, a chi si è difeso da attacchi di delinquenti in casa alla propria famiglia, del tipo: “Ma perché non gli ha sparato alle gambe?” o “Gli ha chiesto di desistere?”. Bene, per chi vuole provare cos’è il sequestro corticale (l’abdicare delle strutture cerebrali più evolute in favore di altre più “primitive” a causa di un forte stress) può entrare in un dojo, mettersi tutte le protezioni possibili e provare a combattere, in tutta sicurezza, con un combattente esperto. Così proverà la confusione, il tremore alle gambe, la paura intensa … appunto, in tutta sicurezza! Possiamo ritornare sul pianeta Terra? Il quadro è Guernica, … Picasso, ci sta.
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