02
07
2021
“Pure ‘e pullece tenene ‘a tosse”
… Paragonare le idee di un uomo adulto alla tosse di una pulce equivale a dirgli che non vale niente o che, su quell’argomento, è talmente inesperto ed incapace da non poter parlare. Insomma, in questi casi da sfottò diventa una vera e propria offesa, detta con disprezzo e superiorità. Vero è, però, che tutti, stando al detto, siamo pulci per qualcuno: ci sarà sempre qualcuno più preparato, più esperto o semplicemente più maturo. Quindi, in ogni caso, prima di tossire dovremmo tutti pensare bene a quello che si dice ed a chi ci rivolgiamo per non rischiare di essere paragonati a pulci rumorose.
da
https://www.vesuviolive.it/cultura-napoletana/proverbi-napoletani/132010-pure-pullece-tenene-tosse-unoffesa-proverbio-educativo/
Qualcuno pensa che il possibile futuro operato di Draghi vada valutato dalla mitica massaia di Voghera. Inutile chiederle chi sia Adam Smith, quali fossero le opinioni su quest’ultimo espresse da Carl Marx o chi sia Keynes.
Altri non riconoscono la validità del concetto matematico di “prodotto” per cui se una percentuale di migranti muore nel Mediterraneo, per quanto essa sia minima, si deve concludere che più persone tentano il viaggio, più morti ci saranno.
Nessuno poi si interessa della curva di Phillips, croce e delizia degli studenti di macroeconomia, secondo la quale tutti i parametri macroeconomici e socioeconomici si rapportano solo all’interno di uno specifico “intervallo” (… si tratta di un’analisi macroeconomica che mette in relazione inversa il tasso d’inflazione dei prezzi e dei salari nominali con il tasso di disoccupazione; quanto più è basso il tasso di disoccupazione tanto più è alto il tasso di crescita dei prezzi e dei salari).
Molti invece pensano che uno valga uno anche se questo significa far pesare la propria opinione esattamente come quella di Christiaan Barnard sul funzionamento delle valvole cardiache.
Ignoranza grassa, soprattutto sulle regole dell’epistemologia, un ritorno a prima della nascita della cultura scientifica, un regresso a una condizione da primate nemmeno tanto evoluto.
Per mettere in valore cosa? Le emozioni, pare, come se il l’amigdala e il paraippocampo si fossero evolute nei mammiferi dopo la corteccia.
Non so come lottare contro l’insulso e controproducente regresso della specie, forse perché ancora attonito dalle manifestazioni di stupidità e ignoranza umana. Da decenni non voto. Tutti mi sgridano ma io non ho abbastanza stomaco.
E sulla “sostenibilità”? Uguale!
Nessuno capisce: la gravità, l’urgenza, la relazione, tra ambiti economico, sociale ed ambientale, l’importanza del rendicontare, ….
Mi sorprende come persone profondamente “democratiche” in un segreto da confessionale mi dicano “… la democrazia, così, non regge, meglio un/a regnante illuminato/a …”.
Di seguito, due frasi, di Einstein e di Totò.
“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sull’universo ho qualche dubbio.”
“Quando hai a che fare con una persona che si crede superiore agli altri e ne è fermamente convinta, ridici sopra e assecondala, perché non è bello rovinare i sogni di un idiota.”