GEN
28
2019
Mujica, Einstein e la sostenibilita’
Emir Kusturica ha affermato che quella di Pepe Mujica è una fiaba. Certamente ha ragione. José Alberto
(Pepe)
Mujica Cordano è stato Presidente dell’Uruguay, ma un Presidente anomalo per la sua etica del lavoro
, la sua concretezza, ma soprattutto per come ha testimoniato, continuando a vivere praticamente come un contadino o un operaio, la necessità di ridare alle cose la loro giusta importanza.
A mio avviso egli è un iniziatore, più che un epigone, di un nuovo umanesimo che ha come focus un’idea apparentemente semplice, per quanto complessa da applicare: ogni scelta, ogni atto, di chiunque, per quanto possibile, dovrebbe essere “di reciproco vantaggio”, ovvero “ecologica”. In questa formulazione, ecologia ed etica condividono un retroterra storico e naturale.
Che l’ecologia ambientale, in senso stretto, non possa che occuparsi anche di politica è un concetto ovvio ancorché maturo. Einstein: “La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo altrimenti il pianeta non si salva.”
Così può essere considerato normale notare questo legame, questa relazione tra economia, politica e tutela dell’ambiente anche rileggendo alcune frasi di Pepe. Eccone una breve rassegna.
“Oggi possiamo riciclare quasi qualunque cosa. Se vivessimo in maniera saggia, essendo prudenti, i 7 miliardi di persone nel mondo potrebbero avere tutto ciò di cui hanno bisogno. Le politiche globali dovrebbero muoversi in questa direzione. Ma pensiamo come individui e come Stati, non come specie”.
“Le imprese vogliono solo aumentare i loro profitti; è compito del governo fare in modo che distribuiscano parte di quei profitti, così che i lavoratori abbiamo i soldi per comprare i beni che producono”.
“Non è un mistero – meno povertà significa più commercio. L’investimento più importante è in risorse umane”.
Tuttavia, vorrei porre l’accento su un tratto particolare della personalità di Mujica: il suo pragmatismo. Ad esempio, sui matrimoni omosessuali, come sull’aborto, la sua posizione, analoga, fu questa: sono fenomeni che esistono da sempre e sono diffusi da sempre; facciamo in modo che, per tutte le persone coinvolte, si possa diminuire la sofferenza.
Affrontare i problemi per risolverli, praticamente e tecnicamente, senza gestirli in una prospettiva elettoralistica; questo è uno dei segni di un possibile nuovo corso! Così, se considero un segnale positivo l’affermarsi sulla scena della politica tedesca dei pragmatici Verdi, continuo a non comprendere perché i parlamentari italiani non siano in grado, per ciò che riguarda, ad esempio, il problema dei “migranti”, di valutare che la formula adottata per calcolare il possibile numero di morti in mare ha come fattori un numero naturale e un valore percentuale. Il che significa che se il numero di partenti cresce e le risorse dedicate ai salvataggi non segue questo andamento, diminuisce la possibilità e la probabilità che questa povere persone siano salvate; il numero di morti in mare, quindi, si innalzerà con un andamento vario. Per questo, dato per assodato che la maggior parte delle Nazioni considera fumo negli occhi l’opzione di rendere disponibili queste (maggiori) risorse, e presupponendo che le ONG possiedano risorse finite e obiettivi eticamente da verificare, l’unica soluzione, temporanea almeno, è quella di far scendere in mare meno persone possibile e poi cominciare ad affrontare il problema in una prospettiva più ampia.
I nostri governanti sono ignoranti? Mah; in ogni caso ritengo che, a differenza di Mujica, siano particolarmente attenti alla loro “immagine” e ai sondaggi. A Pepe risponderebbero con un ghigno e un “vaffa” se si sentissero rivolgere una delle sue altre frasi: “Per vivere coerentemente con il proprio pensiero (…) Sii te stesso e non provare a imporre il tuo punto di vista sul resto. Non mi aspetto che gli altri vivano come me. Rispetto la libertà delle persone, ma difendo la mia libertà. E questo significa avere il coraggio di dire quello che pensi, anche se a volte altri non condividono la tua opinione”.
Per parte mia, questa volta, non scrivo, “solamente”: il giorno 22.01.2019 è nata Allaround, una società di cui sono uno dei fondatori che si occupa di sostenibilità in collaborazione con l’Ente DNV GL, sponsor mondiale di GRI (Global Reporting Initiative).
Un (mio) movimento che, soprattutto, mi permette di uscire da un sentimento di pessimismo che spesso mi attanaglia. Perché sulla possibilità di cambiamento “ampio” ho sempre creduto ad un’altra affermazione di Einstein che riporto a memoria: “Credo vi siano due cose infinite: l’universo e la stupidità umana. Ma sul primo ho qualche dubbio”.